DHCP mini-HOWTOVladimirVuksanvuksan@veus.hrv4.1222 Ottobre 2000vv
Questo documento tenta di rispondere alle domande fondamentali su
come configurare una Linux box per servire da server DHCP o client
DHCP.
Traduzione italiana a cura di Silvano Sallese
email: sva.wally (at) libero (punto) itRevisione a cura di Gianluca CiccarelliIntroduzioneLiberatoria standard
Non si assumono responsabilità per il contenuto di questo documento.
Usare i concetti, gli esempi e il rimanente
contenuto a proprio rischio. Essendo questa un'edizione nuova del
documento ci possono essere errori e inesattezze che, naturalmente,
potrebbero danneggiare il sistema in uso. Procedete con cautela e,
sebbene questi siano estremamente improbabili, l'autore non si assume
alcuna responsabilità per eventuali danni.
Inoltre tenere a mente che queste NON sono
informazioni ufficiali. La maggior parte dei contenuti di questo documento
sono ipotesi, che tuttavia sembrano funzionare nella maggior parte
dei casi. Usare le informazioni a proprio rischio.
Nuove versioni di questo documento
Nuove versioni di questo documento sono disponibili presso:
http://www.oswg.org/oswg-nightly/DHCP.html
Sono disponibili le seguenti traduzioni del DHCP mini-HOWTO:
Cinese - http://www.linux.org.tw/CLDP/mini/DHCP.htmlGiapponese - http://www.linux.or.jp/JF/JFdocs/DHCP.htmlSpagnolo - ftp://cuates.pue.upaep.mx/pub/linux/LuCAS/DHCP-mini-Como/
Chiunque puo` tradurre questo documento nella propria lingua.
Si richiede soltanto che venga fornito un collegamento al documento originale e
si comunichi all'autore un URL della traduzione, così da poter includere
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Feedback
Sono senz'altro bene accetti tutti i riscontri a questo documento.
Senza aggiunte e consigli degli utenti, questo documento non potrebbe esistere.
Si mandino pure commenti, aggiunte e critiche, a
vuksan-feedback@veus.hr.
Collaboratori
La versione originale di questo documento è stata modificata
da Paul Makeev.
Le seguenti persone hanno dato un contribuito a questo mini-HOWTO.
Heiko SchlittermannJonathan SmithDan KhabazaHal SadofskyHenrik StoernerPaul Rossingtonmolti altriInformazioni di copyright
This document is copyrighted (c) 1998 Vladimir Vuksan and
distributed under the terms of the OpenContent License (OPL). Full
text of the license can be found at
http://www.opencontent.org/opl.shtmlIl protocollo DHCP
DHCP sta per Dynamic Host Configuration Protocol. Esso è
utilizzato per controllare i parametri di rete essenziali degli
host (i client in esecuzione) con l'aiuto di un server. DHCP
è retrocompatibile con BOOTP. Per maggiori informazioni
vedere la RFC 2131 (versione precedente RFC 1541) e successive. (Vedere
nella sezione Risorse Internet alla fine del documento). In aggiunta
si può leggere
http://web.syr.edu/~jmwobus/comfaqs/dhcp.faq.html.
Questo mini-HOWTO tratta sia il demone DHCP _SERVER_ che il
demone DHCP _CLIENT_. La maggior parte delle persone ha bisogno
del demone client, utilizzato dalle workstation
per ottenere informazioni di rete da un server remoto.
Il demone server viene utilizzato dagli amministratori di sistema per
distribuire le informazioni di rete ai client, pertanto ad un normale
utente serve il demone _CLIENT_.
Setup del client
Attualmente ci sono tre diversi programmi client
DHCP per Linux: dhcpcd, pump e dhclient. Questo mini-HOWTO tratta
principalmente dhcpcd.
Scaricare il demone client (dhcpcd)
A seconda della vostra distribuzione, potreste dover scaricare il demone
del client DHCP. Nel caso lo si voglia compilare da codice sorgente,
il pacchetto di cui si ha bisogno si chiama dhcpcd e la versione
corrente è 1.3.18. È mantenuto da Sergei Viznyuk
sergei@phystech.com ed attualmente sono disponibili i
pacchetti binari per la maggior parte delle distribuzioni.
Il codice sorgente di dhcpcd si può scaricare dai
seguenti siti:
ftp://ftp.phystech.com/pub/ (sito principale)http://www.cps.msu.edu/~dunham/out/
Successivamente, seguire le istruzioni qui sotto. Dovrebbero essere
tra loro equivalenti.
Slackware
È possibile scaricare l'ultima copia del DHCPcd da qualsiasi
mirror Metalab oppure dai siti:
ftp://metalab.unc.edu/pub/Linux/system/network/daemonsftp://ftp.phystech.com/pub/ (sito principale)
Scaricare l'ultima versione di dhcpcd.tar.gz.
Scompattarlo con il comando
tar -zxvf dhcpcd-1.3.18pl1.tar.gz
Portarsi nella directory ed eseguire make
cd dhcpcd-1.3.18pl1make
Installarlo (si deve eseguire il seguente comando come root)
make install
Questo creerà la directory /etc/dhcpc dove DHCPcd
memorizzerà le informazioni DHCP e il file dhcpcd sarà
copiato all'interno di /usr/sbin.
Affinché l'inizializzazione del DHCP avvenga durante
l'avvio del sistema, digitare:
cd /etc/rc.dmv rc.inet1 rc.inet1.OLD
Questo sposterà il vecchio script di inizializzazione della
rete in rc.inet1.OLD. Ora è necessario
creare il nuovo script rc.inet1.Tutto ciò
che serve è il seguente codice:
#!/bin/sh
#
# rc.inet1 Questo script shell avvia il sistema base INET.
HOSTNAME=`cat /etc/HOSTNAME` #Questo probabilmente non è necessario, ma
#è comunque consigliabile lasciarlo.
# Aggiunge il dispositivo di loopback.
/sbin/ifconfig lo 127.0.0.1
/sbin/route add -net 127.0.0.0 netmask 255.0.0.0 lo
# SE SI DISPONE DI UNA CONNESSIONE ETHERNET, usare le seguenti linee per
# configurare l'interfaccia eth0. Se si sta utilizzando solo il loopback o SLIP,
# non includere il resto delle linee di questo file.
/usr/sbin/dhcpcd
Salvare lo script e riavviare il computer.
Quando si è terminato, andare all'ultimo passaggio.
RedHat 6.x e Mandrake 6.x
La configurazione di DHCPcd in RedHat 6.0+ è veramente
semplice. Quello che si deve fare è avviare il Pannello
di Controllo digitando control-panel.
Selezionare "Configurazione di rete"Cliccare su "Interfacce"Cliccare su "Aggiungi"Selezionare "Ethernet"In "Modifica interfaccia Ethernet/Bus" selezionare
"Attivare l'interfaccia all'avvio" e selezionare anche "DHCP" come
"Protocollo di configurazione interfaccia"
Si noti che RedHat 6.x include un client DHCP chiamato
"pump" anziché il già menzionato dhcpcd. Il CD-ROM
include l'RPM di dhcpcd, per cui, se non si ha fortuna con
pump, tentare con dhcpcd. Una volta installato dhcpcd (ad esempio con
rpm -i dhcpcd-1.3.17pl2-1.i386.rpm)
sarà necessario apportare alcune modifiche.
Note aggiuntive di Alexander Stevenson
alexander.stevenson@home.com:
Non ho avuto fortuna con DHCPcd. Ciò che alla fine
ha funzionato è "pump", che è preinstallato nella
Linux Mandrake 6.0 (e dunque penso sia incluso
anche nella RedHat). Il comando che ho utilizzato è
pump -i eth0 -h hostname
Non ho idea di cosa sia il parametro "hostname", ma senza di esso il server non
risponde.
Successivamente, ho modificato la riga nel mio script /sbin/ifup affinchè rispecchi
il cambiamento; la versione di default non ha l'opzione -h, e
così nel mio caso non funziona.
Fondamentalmente, se si utilizza linuxconf, e dopo aver impostato
l'adattatore su "DHCP" esso continua a non funzionare, provare aggiungendo
"-h hostname" alla riga di pump nello script
/sbin/ifup.
Il mio script ora ha quest'aspetto:
...
if [ -n "$PUMP" ]; then
echo -n "Rilevazione informazioni IP per $DEVICE..."
if /sbin/pump -i $DEVICE -h hostname; then
echo " fatto."
else
echo " fallito."
exit 1
fi
else ...
Un modo più elegante per aggiungere il campo hostname
viene suggerito da Aad van der Klaauw:
Attualmente sto configurando un systema gateway casalingo, ho dovuto
impostare l'indirizzo MAC e usare il trucco '-h hostname'.
Così ho deciso di *non* cambiare lo script ma di usare il file
di configurazione.
Nel mio /etc/sysconfig/network-scripts/ifcfg-eth0 ho aggiunto
ciò che segue:
DEVICE="eth0"
MACADDR="00:11:22:33:44:55"
DHCP_HOSTNAME="trigger_for_terayon"
che non ha bisogno di essere cambiato insieme agli aggiornamenti ed è a
mio modesto avviso un metodo più "pulito".
Questo è quanto. Riavviare la macchina o digitare
/sbin/ifup eth0 alla riga di comando.
RedHat 5.x
La configurazione di DHCPcd in RedHat 5.0+ è molto semplice.
Tutto ciò di cui si ha bisogno è avviare il Pannello di
controllo digitando control-panel.
Selezionare "Configurazione di rete"Cliccare su "Interfacce"Cliccare su "Aggiungi"Selezionare "Ethernet"In "Modifica interfaccia Ethernet/Bus" selezionare
"Attivare interfaccia all'avvio" e selezionare anche "DHCP" come
"Protocollo di configurazione interfaccia".
Una volta terminato, andare all'ultimo passaggio.
RedHat 4.x e Caldera OpenLinux 1.1/1.2
DHCPcd è incluso nella distribuzione RedHat standard come
RPM e lo si può trovare nel CD-ROM della distribuzione
nella directory RPMS, oppure è possibile scaricarlo da:
ftp://ftp.redhat.com/pub/redhat/redhat-4.2/i386/RedHat/RPMS/dhcpcd-0.6-2.i386.rpm
Installarlo con rpm -i dhcpcd-0.6-2.i386.rpm.
In alternativa, è possibile compilare la propria versione seguendo i
passaggi descritti nel .
Le seguenti informazioni sono state fornite all'autore da nothing
nothing@cc.gatech.edu.
Ho rimosso il mio ip statico ed il mio nome da /etc/resolv.conf,
ma ho lasciato nella riga di ricerca le righe relative ai miei due
server dei nomi (per qualche motivo il mio dhcpcd non ha mai creato un
/etc/dhcpc/resolv.conf, per cui devo utilizzare
un /etc/resolv.conf statico).
In /etc/sysconfig/network ho rimosso le due voci
HOSTNAME e GATEWAY. Ho lasciato l'ordine delle voci dell'elenco così
com'erano (NETWORKING, DOMAINNAME, GATEWAYDEV).
In /etc/sysconfig/network-scripts/ifcfg-eth0 ho rimosso
le righe IPADDR, NETMASK, NETWORK, e BROADCAST. Ho lasciato DEVICE e ONBOOT
com'erano. Ho cambiato la riga BOOTPROTO in BOOTPROTO=dhcp.
Salvare il file. Riavviare il computer.
Quando si sia terminato, andare all'ultimo passaggio.
Debian
Esiste un pacchetto deb di DHCPcd (assicurarsi che cominci con dhcpcd) su:
http://ftp.debian.org/debian/dists/slink/main/binary-i386/net/
In alternativa, seguire le
istruzioni di installazione.
Per scompattare il pacchetto deb digitare
dpkg -i /where/ever/your/debian/packages/are/dhcpcd*deb.
Sembra che non sia necessaria alcuna configurazione di DHCPcd perchè:
Da: Heiko Schlittermann
heiko@os.inf.tu-dresden.de
Il pacchetto dhcpcd installa il suo script d'avvio, come consueto
per i pacchetti debian, in
/etc/init.d/package_name,
come /etc/init.d/dhcpcd, e lo collega alle varie
cartelle /etc/rc?.d/.
Il contenuto delle cartelle /etc/rc?.d/
viene poi eseguito all'avvio.
Se non viene fatto il riavvio dopo l'installazione, si può pensare di far
partire il demone manualmente: /etc/init.d/dhcpcd start.
Quando terminato andare all'ultimo passaggio.
LinuxPPC e MkLinux
La seguente sezione è stata scritta da R. Shapiro
Dalla distribuzione "1999" (R5), Linuxppc è ora quasi
completamente compatibile con RedHat 6, con un unico accorgimento
(vedere di seguito). In generale, le istruzioni sono esattamente
le stesse necessarie per la distribuzione corrente di
.
Resta il problema che RedHat 6 utilizza il client 'pump' per dhcp
come predefinito e 'pump' non funziona in modo affidabile in Linuxppc.
Per aggirare questo problema, si può installare
l'ultimo dhcpcd di Sergei Viznyuk e, successivamente, modificare
/sbin/ifup per utilizzare dhcpcd al
posto di pump.
Cambiare
if [ "$BOOTPROTO" = bootp -o "$BOOTPROTO" = dhcp ]; then
PUMP=true
fi
if [ -n "$PUMP" ]; then
con
if [ "$BOOTPROTO" = bootp ]; then
echo " fatto."
else
echo " fallito."
exit 1
fi
elif [ "$BOOTPROTO" = dhcp ]; then
echo -n "Rilevazione informazioni IP per $DEVICE..."
if /sbin/dhcpcd -d $DEVICE ; then
if [ -f /etc/dhcpc/dhcpcd-${DEVICE}.exe ]; then
/etc/dhcpc/dhcpcd-${DEVICE}.exe
fi
e apportare una modifica corrispondente per ifdown.
Sostituire
if [ "$BOOTPROTO" = bootp -o "$BOOTPROTO" = dhcp ]; then
....
fi
con
if [ "$BOOTPROTO" = bootp ]; then
fi
if [ "$BOOTPROTO" = dhcp ]; then
if [ -f /var/run/dhcpcd-${DEVICE}.pid ]; then
kill `cat /var/run/dhcpcd-${DEVICE}.pid`
rm -f /var/run/dhcpcd-${DEVICE}.pid
fi
fi
Un rpm di dhcpcd funzionante per ppc è incluso nel cd di Linuxppc 1999;
un rpm leggermente più recente è disponibile nella cartella
contrib su ftp://ftp.linuxppc.org/.
I sorgenti, per una compilazione "out of the box" in Linuxppc 1999, sono
disponibili presso ftp://ftp.phystech.com/pub/dhcpcd-1.3.17-pl9.tar.gz.
Comporre il tutto
Una volta riavviata la macchina, l'interfaccia di rete dovrebbe essere
configurata. Digitare: ifconfig.
Dovrebbe comparire qualcosa di simile a questo:
lo Link encap:Local Loopback
inet addr:127.0.0.1 Bcast:127.255.255.255 Mask:255.0.0.0
UP BROADCAST LOOPBACK RUNNING MTU:3584 Metric:1
RX packets:302 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:302 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0 coll:0
eth0 Link encap:Ethernet HWaddr 00:20:AF:EE:05:45
inet addr:24.128.53.102 Bcast:24.128.53.255 Mask:255.255.254.0
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
UP BROADCAST NOTRAILERS RUNNING MULTICAST MTU:1500 Metric:1
RX packets:24783 errors:1 dropped:1 overruns:0 frame:1
TX packets:11598 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0 coll:96
Interrupt:10 Base address:0x300
Se compaiono numeri normali sotto inet addr
tutto è andato a buon fine. Se è visualizzato 0.0.0.0 niente paura,
è un'impostazione temporanea prima che dhcpcd acquisisca
l'indirizzo IP. Se dopo pochi minuti continua ad apparire 0.0.0.0,
dare una occhiata a .
DHCPcd è un demone e rimarrà in esecuziione per tutto
il tempo che la macchina rimarrà accesa. Ogni tre ore
contatterà il server DHCP e tenterà di rinnovare
l'indirizzo IP. Registrerà tutti i messaggi nel syslog (in
Slackware /var/adm/syslog, RedHat/OpenLinux
/var/log/syslog).
Un'ultima cosa. È necessario specificare i nameserver.
Esistono due modi per farlo, chiedendo al proprio provider di
fornire gli indirizzi del nameserver e, successivamente, inserire
questi nel file /etc/resolv.conf, oppure DHCPcd
otterrà la lista dal server DHCP e creerà un
resolv.conf in /etc/dhcpc.
L'autore del presente howto ha deciso di utilizzare il
resolv.conf di DHCPcd facendo come segue:
Fare una copia di sicurezza del vecchio /etc/resolv.conf:
mv /etc/resolv.conf /etc/resolv.conf.OLD
Se la cartella /etc/dhcpc non esiste,
crearla: mkdir /etc/dhcpc
Creare un collegamento da /etc/dhcpc/resolv.conf a
/etc/resolv.conf: ln -s
/etc/dhcpc/resolv.conf /etc/resolv.conf
Se non funziona, provare questo (correzione suggerita da
nothing@cc.gatech.edu con una piccola correzione di
Henrik Stoerner):
Quest'ultimo passaggio è stato fatto solo perchè il dhcpcd
dell'autore non ha creato un /etc/dhcpc/resolv.conf.
In /etc/sysconfig/network-scripts/ifup
l'autore ha effettuato le seguenti modifiche (non sono di livello avanzato, ma
funzionano):
elif [ "$BOOTPROTO" = dhcp -a "$ISALIAS" = no ]; then
echo -n "Utilizzo di DHCP per ${DEVICE}... "
/sbin/dhcpcd -c /etc/sysconfig/network-scripts/ifdhcpc-done ${DEVICE}
echo "echo \$$ > /var/run/dhcp-wait-${DEVICE}.pid; exec sleep 30" | sh
if [ -f /var/run/dhcp-wait-${DEVICE}.pid ]; then
^^^^
echo "fallito."
exit 1
Cambiato in:
elif [ "$BOOTPROTO" = dhcp -a "$ISALIAS" = no ]; then
echo -n "Utilizzo di DHCP per ${DEVICE}... "
/sbin/dhcpcd
echo "echo \$$ > /var/run/dhcp-wait-${DEVICE}.pid; exec sleep 30" | sh
if [ ! -f /var/run/dhcp-wait-${DEVICE}.pid ]; then
^^^^^^
echo "fallito."
exit 1
Osservare il ! (punto esclamativo) in if [ ! -f
/var/run/dhcp-wait-${DEVICE}.pid ];
Ora ci si può sedere e divertirsi :-).
Note varie
I seguenti passaggi non sono necessari, ma potrebbero essere utili in alcuni casi:
Se si necessita della connessione di rete solo occasionalmente è
possibile avviare dhcpcd dalla linea di comando (è
necessario essere root per fare questo) con: /usr/sbin/dhcpcd.
Quando occorre disabilitare la rete, digitare
/usr/sbin/dhcpcd -k.
Risoluzione dei problemi
Se sono stati seguiti i passaggi delineati in precedenza e non è
possibile accedere alla rete, ci sono diverse possibili spiegazioni:
La scheda di rete non è correttamente configurata
Durante il processo d'avvio, Linux verifica la scheda di rete e comunica qualcosa del tipo:
eth0: 3c509 at 0x300 tag 1, 10baseT port, address 00 20 af ee 11 11, IRQ 10.
3c509.c:1.07 6/15/95 becker@cesdis.gsfc.nasa.gov
Se un messaggio come questo non appare, il sistema Linux
non riesce a riconoscere la scheda ethernet.Se si possiede
una generica scheda ethernet (un clone NE2000)
si dovrebbe essere in possesso di un disco con strumenti DOS
che è possibile utilizzare per configurare la scheda.
Fare dei tentativi con gli IRQ finché Linux riconosce
la scheda (IRQ 9,10,12 solitamente vanno bene).
Il server DHCP supporta RFC 1541/Il server DHCP è Windows NT
Tentare l'esecuzione di dhcpcd digitando dhcpcd -r.
Utilizzare ifconfig per controllare se
l'interfaccia di rete è configurata (attendere alcuni
secondi per il processo di configurazione, inizialmente
sarè Inet.addr=0.0.0.0)
Se questo risolve i problemi aggiungere l'opzione "-r" agli
script d'avvio, ad esempio: al posto di /sbin/dhcpcd
si avrà /sbin/dhcpcd -r.
Ad esempio, in RedHat modificare lo script
/etc/sysconfig/network-scripts/ifup
e cambiare quanto segue:
IFNAME=$[ {DEVICE} \
"/sbin/dhcpcd -r -c /etc/"- etc etc.
Durante l'avvio si ha il messaggio di errore "Utilizzo di
DHCP per eth0 ... fallito", ma il sistema funziona correttamente.
Molto probabilmente si sta usando RedHat e le istruzioni non sono state
seguite con attenzione :-). Si sta dimenticando il ! (punto esclamativo)
in uno dei passaggi. Tornare qui e controllare
come sistemare la questione.
La rete funziona per alcuni minuti e poi smette di rispondere
Ci sono alcuni report di gated (demone gateway) che compromettono
il routing su piattaforme Linux, portando al problema
sopra descritto.
Controllare se gated è in esecuzione con: ps -auxww | grep gate.
Se lo è, tentare di rimuoverlo con il gestore RPM di RedHat o
rimuovendone la riga in /etc/rc.d/.
La scheda ethernet è riconosciuta durante l'avvio, ma
appare il messaggio "NO DHCPOFFER" nel log. Inoltre, si dà il caso
che io abbia una scheda ethernet PCMCIA.
Assicurarsi che la porta 10BaseT (attacco "phone") sulla scheda di
rete sia attivato. Il miglior modo per verificarlo è
controllare per quale tipo di connettore la scheda è stata
configurata durante l'avvio, ad esempio
eth0: 3c509 at 0x300 tag 1, 10baseT port, address 00 20 af ee 11 11, IRQ 10.
^^^^^^^^^^^^
3c509.c:1.07 6/15/95 becker@cesdis.gsfc.nasa.gov
Sono pervenute segnalazioni di utenti di computer portatili che
hanno questo tipo di problemi dovuto alle utility PCMCIA (nello
specifico, ifport) che imposta il tipo di connettore su 10Base2
(thinnet). Bisogna assicurarsi che si stia usando
10BaseT per la connessione. In caso contrario, riconfigurare la scheda
e riavviare il computer.
Il mio client DHCP invia richieste broadcast ma nessuno risponde
(contributo di Peter Amstutz)
Su alcuni sistemi è necessario includere un qualche
hostname per la macchina come parte della richiesta. Con
dhcpcd, farlo con dhcpcd -h
foohost
Probabilmente l'hostname richiesto sarà lo username
dell'account sulla rete.
Ho seguito tutti i passasggi, ma la mia macchina non riesce
ancora a connettersi
Il modem solitamente memorizza l'indirizzo ethernet della
scheda di rete, così se si connette un nuovo computer
o si cambia scheda di rete, in qualche modo si dovrà
istruire il modem per il riconoscimento del nuovo computer o
della nuova scheda. Solitamente, è possibile spegnere
il modem e riaccenderlo mentre il computer è acceso;
oppure sarà necessario chiamare il supporto tecnico e
dirgli che è stata cambiata la scheda di rete nel computer.
Alcune regole del firewall (regole ipfwadm) bloccano il
traffico delle porte 67/68 usate dal DHCP per trasmettere le
informazioni di configurazione.
Controllare attentamente le regole del firewall.
Ho il servizio MediaOne Express e non riesco a connettermi.
Sembra che MediaOne aggiunga alcune cose al DHCP che non vi
dovrebbero essere. In teoria questo non è più un
problema, ma se si presentano disservizi controllare queste cose.
Se si ha la (s)fortuna di avere una macchina con Windows NT,
nel "Visualizzatore di Eventi" si nota un messaggio di avvertimento come questo:
DHCP ha ricevuto una opzione 067 sconosciuta di lunghezza 005.
I dati grezzi sono forniti di seguito.
0000: 62 61 73 69 63 basic
Se il problema è questo, andare su
ftp://vanbuer.ddns.org/pub/
e scaricare un eseguibile o prelevare il sorgente per risolvere il problema.
Client DHCP alternativo (ISC dhclient)
Se non si è avuto successo nel far funzionare la
connessione in Linux con dhcpcd, si può provare
ISC dhclient. Il client dhclient è fornito con la
distribuzione DHCP di ISC, che include sia un client che un server DHCP.
Istruzioni su come ottenere e compilare
la distribuzione DHCP possono essere trovate
qui.
Una volta pronti, rileggere questa sezione per configurare
il client.
La seguente informazione è stata fornita da
Ted Lemon mellon@isc.org
uno degli autori del dhclient.
Con la corrente versione del client DHCP, non è
necessario un file dhclient.conf. È
sufficiente invocare dhclient, ad esempio:
/sbin/dhclient.
Questo configurerà tutte le interfacce broadcast.
Se non funziona oppure si vuole specificare solo una interfaccia,
creare un file /etc/dhclient.conf con questa
configurazione di esempio.
interface "eth0" {
send dhcp-client-identifier 1:xx:xx:xx:xx:xx:xx;
send dhcp-lease-time 86400;
}
Qui si assume che l'interfaccia ethernet sia eth0. Se non
lo è, cambiare di conseguenza. Inoltre va sostituito
xx:xx:xx:xx:xx con l'indirizzo ethernet. Questo dhclient.conf fa
sì che il client appaia più simile ad un client Win95.
Setup del server DHCPServer DHCP per UNIX
Esistono molti server DHCP disponibili per sistemi operativi U*X-like,
sia commerciali che liberi. Uno dei più popolari server DHCP liberi
è Paul Vixie/ISC DHCPd. Attualmente l'ultima versione è la
2.0 (suggerito per la maggior parte degli utenti), ma la 3.0 è in
beta testing. Si possono ottenere da
ftp://ftp.isc.org/isc/dhcp/
Alcune distribuzioni forniscono i pacchetti binari per dhcpd, per cui
se è già installato in questo modo saltare la seguente sezione.
Dopo averlo scaricato, scompattarlo. Una volta fatto, tramite il comando
cd portarsi all'interno della directory della distribuzione e digitare
./configure
Ci vorrà un pò di tempo per configurare le impostazioni.
Quando terminato, digitare:
make e make install.
Configurazione del server DHCP
Terminata l'installazione, digitare ifconfig -a.
Si vedrà qualcosa di simile a quanto segue:
eth0 Link encap:10Mbps Ethernet HWaddr 00:C0:4F:D3:C4:62
inet addr:183.217.19.43 Bcast:183.217.19.255 Mask:255.255.255.0
UP BROADCAST RUNNING MULTICAST MTU:1500 Metric:1
RX packets:2875542 errors:0 dropped:0 overruns:0
TX packets:218647 errors:0 dropped:0 overruns:0
Interrupt:11 Base address:0x210
Se non compare MULTICAST si dovrà riconfigurare il kernel e aggiungere
il supporto per il multicast. Sulla maggior parte dei sistemi non è
necessario farlo.
Il passo successivo è aggiungere il percorso per 255.255.255.255.
Citazione dal file README di DHCPd:
"Affinchè dhcpd lavori correttamente con fastidiosi client DHCP (ad
esempio Windows 95), deve essere capace di inviare pacchetti con un indirizzo
IP di destinazione 255.255.255.255. Sfortunatamente, Linux insiste nel cambiare
255.255.255.255 con l'indirizzo di broadcast della subnet locale (qui è
192.5.5.223). Il risultato di tutto ciò è una violazione del
protocollo DHCP, e, mentre molti client DHCP non risentono del problema, alcuni
(ad esempio, tutti i client DHCP Microsoft) lo fanno. I client che risentono di
questo problema sembra non riconoscano i messaggi DHCPOFFER provenienti dal
server."
Digitare: route add -host 255.255.255.255 dev eth0
Se appare un messaggio "255.255.255.255: Unknown host",
provare aggiungendo le seguenti righe al file /etc/hosts:
255.255.255.255 all-ones
Quindi provare:
route add -host all-ones dev eth0
oppure
route add 255.255.255.0 dev eth0
eth0 è ovviamente il nome del dispositivo di rete in uso.
Se il proprio dispositivo ha un nome diverso, cambiare i comandi in maniera appropriata.
Opzioni per DHCPd
Ora è necessario configurare DHCPd. Per fare questo bisogna creare
o modificare /etc/dhcpd.conf. C'è una
interfaccia grafica per la configurazione di dhcpd in KDE ( http://www.kde.org/ ) chiamata kcmdhcpd
che è molto simile all'interfaccia di configurazione DHCP di Windows NT.
Quando uscirà KDE 2.0, avrà in dotazione kcmdhcpd; in alternativa
è possibile ottenerlo direttamente da:
ftp://ftp.us.kde.org/pub/kde/unstable/apps/network/
Se lo si vuole configurare manualmente, seguire le istruzioni che seguono.
Quello che si vuole fare nella maggior parte dei casi è assegnare
l'indirizzo IP casualmente. Questo può essere fatto con le
seguenti impostazioni:
# Esempio /etc/dhcpd.conf
# (aggiungere qui i propri commenti)
default-lease-time 600;
max-lease-time 7200;
option subnet-mask 255.255.255.0;
option broadcast-address 192.168.1.255;
option routers 192.168.1.254;
option domain-name-servers 192.168.1.1, 192.168.1.2;
option domain-name "mydomain.org";
subnet 192.168.1.0 netmask 255.255.255.0 {
range 192.168.1.10 192.168.1.100;
range 192.168.1.150 192.168.1.200;
}
In questo modo il server DHCP assegnerà al client
un indirizzo IP compreso nell'intervallo 192.168.1.10-192.168.1.100 oppure
192.168.1.150-192.168.1.200. Concederà l'uso di un indirizzo IP per 600
secondi, se il client non richiede uno specifico intervallo di tempo. In
quest'ultimo caso, il periodo massimo (concesso) sarà di 7200 secondi.
Il server, inoltre, "avviserà" il client di usare 255.255.255.0 come
maschera di sottorete, 192.168.1.255 come indirizzo di broadcast, 192.168.1.254
come router/gateway e 192.168.1.1 e 192.168.1.2 come server DNS.
Se è necessario specificare un server WINS per i client Windows,
bisognerà includere l'opzione netbios-name-servers,
ad esempio
option netbios-name-servers 192.168.1.1;
È inoltre possibile assegnare specifici indirizzi IP basati su
indirizzi ethernet dei client, ad esempio
host haagen {
hardware ethernet 08:00:2b:4c:59:23;
fixed-address 192.168.1.222;
}
Questo assegnerà l'indirizzo IP 192.168.1.222 ad un client con
indirizzo ethernet 08:00:2b:4c:59:23.
È inoltre possibile mescolare e mettere insieme i pezzi, ad esempio
alcuni client ottengono indirizzi IP "statici" (ad esempio i server) e ad altri
sono assegnati IP dinamici (ad esempio, utenti mobili con portatili). Esistono
numerose altre opzioni, ad esempio indirizzi di server nis, indirizzi di time
server, ecc.; se si ha bisogno di una qualsiasi di queste opzioni, leggere la
pagina di manuale del dhcpd.conf.
Avviare il server
C'è solo una cosa da fare prima di avviare il server. Nella
maggioranza dei casi l'installazione di DHCP non crea un file
dhcpd.leases. Questo file è usato da DHCPd
per memorizzare informazioni riguardo le assegnazioni temporanee correnti. Esso
è in formato testo semplice, così si può ispezionare
durante il funzionamento di DHCPd. Per creare
dhcpd.leases digitare:
touch /var/state/dhcp/dhcpd.leases
Questo creerà un file vuoto (dimensione file = 0).
Alcune vecchie versioni di dhcpd 2.0 posizionano il file in
/etc/dhcpd.leases. Non sono necessari cambiamenti
al file delle assegnazioni temporanee, esso sarà manipolato dal dhcpd.
Se è visualizzato un messaggio che dice che il file esiste, semplicemente
ignorarlo e andare al punto successivo.
È ora possibile invocare il server DHCP. Semplicemente digitare
(o includere tra gli script d'avvio)
/usr/sbin/dhcpd
Questo invocherà dhcpd sul dispositivo eth0. Se lo si
vuole invocare su un altro dispositivo, semplicemente
sostituirlo nella linea di comando, ad esempio
/usr/sbin/dhcpd eth1
Per verificare che tutto stia funzionando correttamente,
bisogna prima entrare in modalità debugging e mettere
il server in primo piano. Si può fare digitando
/usr/sbin/dhcpd -d -f
Successivamente avviare uno dei client e controllare la console del server.
Dovrebbero apparire un numero di messaggi di debug. Se tutto funziona
correttamente, avete fatto :-). Uscire da dhcpd e avviarlo senza
-d-f e argomenti. Se si desidera che
dhcp si avvii all'avvio di sistema, si può ad esempio includere dhcpd in
/etc/rc.d/rc.local
Altri documenti interessanti
Nel numero di Aprile di Linux Magazine c'è un articolo molto buono
chiamato
Network Nirvana: How to make Network Configuration as easy as DHCP che
tratta la configurazione del DHCP.